Carriera o figli?

CARvsMAMQuesto quesito che vi porgo oggi, nasce in seguito al mio annuncio della seconda gravidanza che potete leggere in questo post e nel quale oltre a ricevere decine di commenti di auguri, è nata una piccola discussione appunto su questo argomento.. se siete curiose andate a leggere tra i commenti..

Ora lo chiedo a voi:

Una donna come si deve comportare di fronte a questa scelta?

Bisogna pensare alla carriera, finire gli studi, cercare un lavoro sicuro e poi dopo fare figli o bisogna ad una certa età, in cui ci si sente pronte a essere madri, mollare tutto e fare figli, oppure fare figli mentre si porta avanti il nostro percorso (di studi e/o lavorativo) come nel mio caso?

E altra domandona: quando è il momento giusto di pensare a mettere sù famiglia?

E quando poi arriva un bambino è giusto lasciare il lavoro per dedicarsi completamente a lui e alla casa o è giusto mandarlo al nido e tornare a lavorare?

Secondo me nessuno può rispondere a queste domande. Non c’è una regola. E ognuno la pensa a modo suo. Secondo me una donna (e insieme a lei il compagno, perchè da sola certo non lo può fare a meno che non scelga l’inseminazione artificiale) deve sentirsi pronta a diventare madre, e questo momento cambia da persona a persona.. possiamo sentirci pronte a 20 anni come a 35.. (se ti ci trovi per caso è un altro discorso, ci sono quelle a cui esce fuori l’istinto materno e quelle invece che inizialmente vanno nel panico ma poi si riprendono e diventano brave mamme.. ) Poi entrano in gioco tutta una serie di altri fattori altrettanto importanti: la stabilità economica, la casa, il lavoro, la salute, ecc ecc.. quindi non si può sapere quando è il momento giusto.. dipende da caso a caso.. e comunque nessuno te lo può dire, è una scelta personale. E indiscutibile.

Ma cosa vale di più? Cosa mettere al primo posto? Come fare le proprie scelte? Quali i rischi di ogni scelta?

Ci sono i pro e i contro, l’età che avanza, il lavoro che non c’è, i sogni nel cassetto, le strade intraprese… e non dimentichiamoci che c’è l’amore.. perchè senza quello non ci si pone nemmeno il problema di fare un figlio.. quello è indispensabile! Quello ti può far cambiare i tuoi progetti e il tuo modo di vedere le cose..

Fatto sta che qualsiasi scelta prenderete molto probabilmente verrete criticate, o vi sarà trovata qualche imperfezione.. non so se per invidia o per piacere ma c’è sempre qualcuno a cui piace sparlare..

Senza giudicare nessuno, ma solo per parlare e conoscere le esperienze altrui,  voi come la pensate? Che scelta avete fatto? Cosa consigliereste a chi ci sta pensando?

Attendo i vostri commenti…

P.s. ho sentito un calcio!!!

Commenti

  1. innanzitutto tanti auguri per la tua seconda pancia :)
    poi,premesso che sono in un momento della mia vita in cui vorrei più di ogni cosa fare un altro figlio,ti espongo il mio punto di vista. purtroppo non tutti possono scegliere. siamo in un brutto momento storico,in cui uno stipendio medio,spesso e volentieri,non basta nemmeno per una famiglia composta da 3 persone,figurarsi poi di più. io personalmente,sono rimasta incinta che ancora studiavo. triennale presa nel 2008,specialistica,attualmente,mollata,da un anno (mia figlia ne compie 2 il 17) mi sono messa seriamente a cercare lavoro (e ovviamente un lavoro qualsiasi,e non quello per cui ho studiato,figuriamoci...)e non ho trovato un bel niente. il mio compagno ha un buon lavoro a tempo indeterminato,ma...è uno! senza contare che non riuscirei a fare la mamma a tempo pieno per tutta la vita. invidio sinceramente quelle che ce la fanno,ma a me sembra d'impazzire già dopo due anni!

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    1. Ti capisco..che studiavi? Ma poi hai inyenzione di riprendere in futuro?

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    2. studiavo psicologia,mi mancavano 4 esami (e la tesi) per finire la magistrale...
      mah,non saprei,più che il tempo ora è la voglia che manca...noi poi qui siamo soli,i nostri genitori vivono mooooolto lontani da qui,lei va al nido solo fino a mezzogiorno,quindi per ora sarebbe quasi impossibile...

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  2. A parte gli auguri doverosi e di rito... oggi c'ho l'embolo femminista (e infatti ci ho scritto un post a riguardo proprio oggi!) .. per cui: mi son rotta della domanda! Ecco la verità: non è giusto. Un uomo non deve scegliere, io non voglio scegliere. Sto portando avanti tutti e due con sacrifici enormi ma ho il diritto di averli entrambi, tutte le donne lo devono avere, esattamente come gli uomini. Non mi bastano le due opzioni: le voglio tutte e tre! Questo, quello o tutte e tre!
    Mi sono stufata di questo paese ipocrita che si indigna perchè non ci sono sagge tra i 10 perdi tempo, che tira fuori il nome della bonino ogni 7 anni (senza mai eleggerla!) e che parla di quote rosa e di preferenze di genere: basta! Vogliamo far vedere quello che valiamo e gli uomini pure ci devono dimostrare quello che valgono! Sarebbero capaci loro di far carriera e mandare avanti un famiglia come tante di noi facciamo?

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    1. Non lo so.. Peró hai detto bene, non è giusto porsi la domanda..

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    2. Oh com'è vero! Banalmente ponendo il quesito a mio marito sul prendersi un po di paternità (dovuta tra l'altro) per permettere a me di lavorare qualche giorno, la risposta è stata che senza di lui l'azienda avrebbe avuto serie difficoltà...e le donne che vanno in maternità?! Beh quello è un altro discorso...

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  3. Quando è nato il mio primo figlio mi ero sposata da poco più di una anno ero giovane, 22 anni, siamo cresciuti insieme, con fatica, lavorando in proprio e non avendo nessuno che me lo potesse tenere ci simo dovuti arrangiare. Ho voluto aspettare a fare il secondo, per avere più sicurezza economica e lavorativa, ma anche perchè io non me la sentivo di crescere due bimbi piccoli insieme lavorando 10-12 ore al giorno. Il secondo è arrivato nel 2007, dopo più di 15 anni. Io ero caratterialmente più forte, l'ho gestita meglio la cosa, ma...dopo 2 anni siamo rimasti senza lavoro e io mi sono anche ammalata, un tumore maligno, operata, fatto radio e penso guarita...Non c'è un momento preciso in cui fare dei figli. Puoi progettare quanto vuoi, ma le cose vanno come vogliono. L'importante è avere l'appoggio del compagno della tua vita...tutto il resto è fuffa!

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    1. Grazie per averci raccontato la tua esperienza.. Che ci fa capire che la vita è imprevedibile e che fa accadere le cose quando meno te lo aspetti... Uno puo fare tutti i piani che vuole e poi vederli sparire in un soffio...

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  4. ciao, per prima cosa Auguri!
    ti leggo da un po' e questo post mi ha fatto venire voglia di dire la mia. Secondo me è tutta questione di disponibilità economica, nel senso che ti da la possibilità di scegliere se rimanere a casa (magari anche solo temporaneamente per i primi anni del bimbo) o se comunque lavorare. Io purtroppo non posso scegliere, dopo la laurea e dopo aver trovato lavoro ho avuto il mio primo bimbo e ora sono in attesa del secondo. Ma non avrei mai potuto senza avere un posto di lavoro, lo stipendio di mio marito non sarebbe bastato a pagare mutuo e e tutte le spese quotidiane. Insomma mi dispiace ammetterlo ma i soldi contano...

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  5. mi ero persa la novità, tantissimi auguri!!! per il resto...è una questione che mi sa rimarrà sempre aperta, anche se di base sono d'accordo con chi ha detto che non è giusto trovarci di fronte a questa scelta...quando mio figlio era piccolo lavoravo tutto il giorno e lo vedevo praticamente solo il fine settimana, quindi ho scelto di dedicarmi di più a lui e ho avuto la fortuna di trovare un part time, mi sembrava davvero la soluzione ideale, avevo il mio lavoro, le mie ore fuori casa, la mia professionalità, e avevo tutti i pomeriggi per mio figlio...ora sono senza lavoro, cerco come una disperata senza tenere conto della mia laurea e della mia esperienza...e ora come ora accetterei anche un full time, dato il bisogno che ne ho...

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  6. Mamma Cì le congratulazioni per la notizia te le ho già fatte quindi passo a dirti quello che penso.
    Non credo ci sia un momento giusto per fare un figlio, sono un pò figlia dei fiori nel senso che un figlio arriva e poi si reagisce e si fa di tutto per farlo crescere con tutto quello di cui ha bisogno.
    E' importante avere un lavoro di questi tempi, non mi piacerebbe essere mantenuta da mio marito e mi fa piacere avere un lavoro. Le spese sono tante ed è giusto che entrambi collaborino alla vita coniugale. Tu stai studiando per ottenere una laurea importante e sei fortunata ad avere già un posto dove andare (speriamo che il tipo che conosci non parli a vanvera ma mantenga la promessa di riprenderti).
    Francesca

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    1. Non ho detto che ho già un posto dove andare.. Magari!! ;) ho detto che mi tiene in considerazione il che vuoldire che se il mercato è buono e c'è lavoro posso andarci altrimenti...puppa!! :)

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  7. Parto dal fondo: che bello il calcio!!!!

    Per il resto l'hai detto tu, non c'è una regola, non si può programmare la vita, tutto accade quando deve, perché solo allora e' il momenti giusto.

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  8. Per prima ho fatto la mamma non per scelta ma perchè gli eventi che hanno delineato la mia vita hanno deciso così. Quando i bambini erano piu grandi mi sono realizzata nel lavoro. Non esiste una regola

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  9. E' un tema che mi riguarda molto. Credo in partenza che essere libere di scegliere se stare a casa o meno, sia una scelta personale e non giudicabile. Se si è costrette da altri fattori allora diventa un altro discorso. Io mi sento emancipata tanto quanto la donna in carriera senza figli, sono emancipata perchè ho scelto di poter stare a casa e veder crescere mio figlio. Fortunatamente il lavoro di mio marito me lo permette, e lo stesso paese dove vivo. Fossi in Italia non sarebbe la stessa cosa. Ma se si parla di necessità, allora bisogna lavorare per pagare le bollette. Non si può mai giudicare gli altri perchè mettono prima i soldi, la famiglia, il lavoro, i figli, le vacanze, la gioventù. Ognuno è cosi libero costruire la propria famiglia appena sente quel bisogno dentro la pancia, quando spera che le mestruazioni non arrivino. Chissene se hai ancora gli studi da finire, il mutuo da pagare... Viva la libertà di scelta!

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    1. quasi quasi mi trasferisco in francia.. ma non so una parola di francese!! ;)

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  10. Non esiste un copione da seguire, non ci sono regole che stabiliscano cosa è giusto e cosa no, ci sono semplicemente delle scelte che dipendono esclusivamente dal nostro carattere, dalle nostre priorità e dal nostro modo di vedere la vita.
    Una cosa è certa però non si possono fare bene entrambe le cose...non è questione di emancipazione o no, è questione che la mamma è diversa dal papà e per natura spesso è portata a volere crescere i propri figli,quindi a scegliere magari un part time e lasciare la carriera a tempo pieno o magari a lasciare il lavoro completamente, ma per una questione naturale. Che poi non ci siano in italia abbastanza infrastrutture, che le donne lavoratrici non hanno abbastanza diritti (visto che a tre mesi dal parto devono tornare a lavoro) e quindi spesso siano costrette a lasciare il lavoro è un altro discorso. In ogni caso un discorso è avere un lavoro part time ed un altro una carriera che ti tiene fuori casa circa 10 ore al giorno (in genere si parla di full time). È inutile dire il contrario, quando si sta tutto quel tempo fuori casa perché si tiene tanto alla carriera ed al lavoro le ore per stare con i propri figli si riducono solo al fine settimana se lo si ha libero ed i bambini vengono cresciuti da nonni,zii,baby sitter ecc..
    Con questo non dico che chi decide di scegliere di essere una donna in carriera non debba fare figli,perché la cosa più importante è essere felici e soddisfatte nella vita,ma si deve essere consapevoli che non è possibile fare entrambe le cose bene per un semplice problema legato al fatto che la giornata è fatta solo di 24 ore. Diverso ovviamente è il caso in cui si scelga di lavorare tutto il giorno per questioni economiche, a quel punto è una scelta obbligata.

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    1. La mia scelta la conosci già, sono il futuro Ing. :)
      E più vado avanti nella gravidanza, più mi rendo conto che (per mio carattere) non potrei mai stare tutto il giorno fuori casa lontano dai miei futuri figli, o comunque mi verrebbe difficile, mi sentirei in colpa, triste..perchè vorrei potere essere partecipe della loro vita giornalmente e godermi più momenti possibili insieme a loro.
      Quindi se potrò sicuramente sceglierò un part time.

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  11. Io credevo di essere una di quelle che avrebbe aspettato di essere una super manager in carriera prima di fare figli. Perchè prima venivo io. Poi sono rimasta incinta per caso. E ho scoperto che mi sbagliavo. Adesso vorrei disperatamente un altro bambino, proprio perchè ho scoperto che fare la mamma è una cosa che fa per me... E poi i propri obiettivi lavorativi e di carriera basta solo ridimensionarli, proprio come ho fatto io. Le rinunce sono parecchie ma il tempo è qualitativamente speso meglio così, almeno per me. Non c'è una regola, credo per esperienza che nulla vada imposto e che forse, seguire quello che si sente sia sempre e solo la strada migliore. Ognuno è tenuto a consigliare e mai a giudicare. Siamo tutti diversi. E mi viene da aggiungere meno male.

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    1. sono d'accordo con te! :) anche io a 20 anni mi vedevo ingiro per il mondo a conquistare non si sa cosa... poi piano piano ho cambiato le mie idee... ma in giro per il mondo mi ci vedo sempre! ;) solo con famiglia appresso! ;)

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  12. se si fosse trattato di 10 anni, uno ti avrebbe potuto rispondere che prima veniva il lavoro e poi il resto. adesso è meglio che ti godi i tuoi figli perchè il lavoro non arriverà o quanto meno non come tu lo vuoi! mi fratello < ha preso la specialistica in ing. chimica a 26 anni nel 2008 e per riuscire a trovare un lavoro serio s'è trasferito in belgio, mia sorella invece con una laurea in giurisprudenza a 22 anni è riuscita ad entrare alla regione dopo 10 anni di concorsi, specializzazioni, master ed aggiornamenti vari. io faccio la schiava-laureata in una farmacia per uno stipendio indegno per chi ha dovuto studiare tanto...come si dice: meglio un uovo oggi!

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  13. Ti racconto la mia storia in breve, perché credo sia emblematica del fatto che è impossibile programmare la propria vita in anticipo.
    Laureata alla triennale in Lettere in 3 anni giusti, laureata alla magistrale in Editoria e giornalismo in 2 anni spaccati, ho iniziato a cercare lavoro con il matrimonio già fissato di lì a pochi mesi. Purtroppo era il novembre 2009, quando è scoppiata la crisi; l'editoria è stata investita in pieno. Ho trovato solo piccole collaborazioni e ho continuato a dare lezioni private come facevo durante l'università. Nel frattempo mi sono sposata, e ai colloqui la cosa faceva inorridire e chiedere subito: "A quando i figli?". Così con un po' di incoscienza abbiamo deciso di fare lo stesso un figlio e il gennaio scorso, già incinta, mi sono re-iscritta alla magistrale in Lettere Moderne per integrare i cfu necessari all'insegnamento. Eh sì, perché nel frattempo, continuando con i miei alunni di ripetizioni, ho capito che era quella la mia strada. Così ho dato 3 esami in gravidanza e 3 da quando è nato il cucciolo, e me ne mancano 2 per finire (è un percorso abbraviato perché mi hanno tenuto buoni molti esami della precedente magistrale). Se mi avessero detto 3 anni fa che sarebbe andata a finire così non ci avrei creduto. Invece è successo, e sono felice. Continuo con qualche collaborazione e con i miei alunni e cresco il mio bimbo... e magari ne farò un altro tra non molto, chissà, e poi andrò a lavorare in qualche scuola quando avrò finito di studiare! ;-)

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    1. Una delle cose che mipiacerebbe fare è l'insegnante... Ma quanto è lunga la cosa??? Nn mi dono ancora informata per bene.. :p tu hai fattobenissimo! ;)

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  14. La mia esperienza... mi sono sposata alla soglia dei 24 anni, nel 2008 quando ero iscritta all'uni da appena 1 anno (cambio di corso) e stavo insieme al mio uomo da soli 14 mesi quando abbiamo preso la grande decisione, tutti mi erano contro in famiglia, suoceri e genitori, ma io sapevo che era giunto il momento.
    Ho atteso un lavoro che non è arrivato e così a 25 anni ero incinta, voluta, cercata e trovata al primo colpo.
    Me la sono cresciuta lasciando stare il lavoro e ho accantonato gli studi per avere il secondo, arrivato al primo colpo che la prima aveva 13 mesi. oggi ho 28 anni, due figli di 28 mesi lei e 6 lui, mamma fulltime perchè non lascerei crescere i miei figli ad altri perchè io sono la madre e questo è il mio dovere verso loro. ho ripreso a fatica gli studi avendoli entrambi in casa 24/24 ma ora che sono realizzata come donna ho la grinta per ricercare la mia realizzazione come persona (mi laureerò e cercherò lavoro) ma quando saranno i tempi giusti, quando i miei figli non mi richiederanno costantemente a loro fianco, quando andranno tutti e due a scuola. a volte mi pesa essere mamma fulltime ma il Signore mi ha messo nel cuore l'Essere madre e questo è ciò che per me viene prima di tutto. Se ci sarà un terzo, un quarto o è finita qui non lo so, so solo che se mi verrà un forte desiderio di un altro bambino vuol dire che mi è già stato messo nel cuore e io devo solo metterlo al mondo. vedremo...

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  15. La mia esperienza:
    ho aspettato di avere un lavoro stabile prima di fare la pupa, ma cmq avrei aspettato lo stesso per questioni d'età e anche di stabilità di rapporto con il mio compagno.
    Insomma, stavamo insieme da 4 anni, avevo 28 anni e lavoravo da 2 nello stesso posto, mi sembrava il momento giusto.

    Quando la pupa ha avuto un anno e mezzo ho cominciato a pensare se fare un secondo figlio o cercare un altro lavoro, perché il posto dove mi trovavo era pagato in modo ridicolo e non c'erano possibilità di nessun miglioramento, anzi si vedeva solo una gran crisi.

    Così, con mille dubbi, ho lasciato il vecchio posto per uno nuovo, che sulla carta sembrava l'ideale, ma poi invece...
    Insomma, mi sono trovata così male che dopo 6 mesi ho lasciato perdere e me ne sono andata. Ho preferito essere disoccupata piuttosto che rodermi il fegato.
    Naturalmente in tutto questo il fattore economico ha inciso: il mio compagno lavora, abbiamo la sicurezza delle famiglie e per qualche tempo potevamo permetterci un solo stipendio (tanto, metà anno con uno stipendio "normale" era più di un anno con quello che prendevo prima!).

    Ho avuto la gran fortuna di trovare quasi subito un bel lavoro in sostituzione maternità in un posto dove ho imparato tanto. In realtà l'essere disoccupata mi ha agevolato, se avessi avuto un lavoro stabile non l'avrei lasciato per un tempo determinato.

    Dopo 8 mesi ero di nuovo a casa, il tempo passava, la pupa aveva già 3 anni e la crisi incombeva...
    Insomma, mi sono buttata.
    Ho deciso di fare il secondo figlio senza uno straccio di lavoro.
    Ho pensato che se aspettavo di avere un lavoro stabile passavano anni e anni, e non mi andava.
    Decisione soffertissima: mi aspettavano almeno 2 anni di disoccupazione, con interrogativi economici, personali (non mi piace farmi mantenere!) e lavorativi (come sarà il rientro nel mercato del lavoro?).

    Invece: mi offrono lavoro mentre sono incinta.
    In un posto bellissimo, proprio il tipo di lavoro che ho sempre cercato.
    Quindi, il super interrogativo: lo dico o no alla datrice di lavoro?

    Sì, gliel'ho detto.
    E lei mi ha assunta lo stesso.
    (Sono o no fortunata?).

    Ho lavorato fino alla maternità obbligatoria, adesso sono disoccupata, ma con una promessa di riassumermi appena possibile.
    E per "appena possibile" si intendono i 3 mesi della seconda pupa, che dovrebbe nascere tra un mese.
    Quindi, fortuna sì, ma anche sacrifici, miei, delle figlie, del padre che starà un po' a casa al posto mio, dei nonni che si occuperanno delle nipoti...
    Ma tutto sommato mi aspettavo molto, molto peggio.

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    1. ecco perchè ti chiami girandola precaria!! non sapevo la tua storia cosi precisamente! ;) grazie per averla condivisa!

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  16. scusate, molte hanno scritto che non piace loro "farsi mantenere". non so voi, ma per me una che si fa mantenere è una che non fa niente dalla mattina alla sera e fa la gran signora alle spalle di un altro. una donna che sta a casa e cresce i figli non si fa mantenere fa un lavoro che chi sta in ufficio in confronto si sta facendo le vacanze. ognuno fa la sua parte: se io non mi sbattessi tanto la casa non sarebbe pulita, la cena non sarebbe in tavola nè il frigo pieno, le camicie non starebbero nell'armadio belle stirate nè il completino del calcetto pronto per i suoi giovedì con gli amici. io non sono una mantenuta, faccio la mia parte nel menage familiare e se non ci fossi io vorrei proprio vedere che si occuperebbe di tutto e di tutti!

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    1. si sul farsi mantenere non sono d'accordo nemmeno io..anche io non lavoro ma non mi ritengo affatto una mantenuta, e nemmeno mio marito mi ritiene tale.. voglio andare a lavorare dopo la laurea non per non essere mantenuta, ma per contribuire anche io alle entrate, e per soddisfazione personale, e perchè non mi piace stare a casa tutto il giorno... :)

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    2. Il problema è che anche chi lavora poi deve fare tutto ciò che fanno le casalinghe..tranne chi ha la colf! Ma per il resto chi lavora è costretta a stirare la notte, fare le pulizie nel fine settimana ecc...quindi credo che chi parla di essere mantenuta si riferisca semplicemente ad un discorso economico.

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    3. In una coppia ognuno, come può, contribuisce alla famiglia.

      Questo significa che dedicarsi ai figli, alla casa ecc è un modo più che legittimo di contribuire. Anche dal punto di vista economico: l'asilo nido costa come un lavoro part time; lavorare mezza giornata e occuparsi dei figli consente di risparmiare sulla babysitter, ovviamente senza fare altre considerazioni su come si voglia o possa crescere i figli ecc.

      Però personalmente ritengo che sia possibile, nella nostra famiglia, che entrambi ci occupiamo di casa e figli e entrambi portiamo reddito.
      In più, per me, è necessario lavorare per la mia realizzazione personale e per il mio desiderio di indipendenza.
      Nel mio caso, essere costretta a casa non per nostra decisione ma perché, ad esempio, senza lavoro non rientro nelle graduatorie dell'asilo nido e senza nido non trovo lavoro, significa essere mantenuta.

      Che non toglie che in una coppia sia una situazione più che legittima: se un domani lui perdesse il lavoro sarebbe compito mio mantenerlo, proprio perché non siamo "coinquilini" ma famiglia. Ma non è quello che vorremmo, al momento; magari un giorno sì.

      Considerate anche che ognuno ha le sue situazioni: la casa dove viviamo è di sua proprietà, e già questo mi fa desiderare di contribuire in modo importante al bilancio, anche se nessuno mi ha chiesto l'affitto; e così via.

      Insomma, ritengo che dipenda tutto da quel che si desidera. Quando non avevo lavoro non ero casalinga, ero disoccupata; la mia giornata era identica a quella di una casalinga, ma la differenza c'è! Senza per questo togliere nulla alle casalinghe, ovviamente; ma io ero senza lavoro "fuori casa", non avevamo deciso che mi dedicassi solo al lavoro di cura di casa e famiglia.

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  17. Ciao Mamma C. innanzitutto complimenti e posso dirlo?? speriamo che sia femmina....Continua così. ti ammiriamo e stimiamo.
    Detto da una mamma laureata, avvocato con esperienza, ottimo e SICURO impiego che per esigenze di famiglia ha mollato tutto e seguito il suo nuovo indirizzo che era a Kuwait city. Secondo te chi è più irresponsabile tra me e te???Ora sto ricominciando tutto daccapo, compreso cercarsi un lavoro ma va bene. L'ho voluto io. Dentro di me ero pronta. Quindi fai sempre quello che senti. In bocca al lupo.
    Cmq ti abbiamo lasciato un regalino sul nostro blog.
    http://mammeneldeserto.blogspot.com/2013/04/premio-la-nostra-prima-volta.html

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    1. benvenuta! non ti conoscevo ma passerò sicuramente a curiosare nel tuo blog! grazie per il premio in anticipo... ti confesso che non sapevo dove fosse kuwait city (ma l'avevo sentito dire) così l'ho cercato su internet e...wow!! ma in che città vivi!!!!???? :) grazie per averci raccontato la tua esperienza! a proposito, ora ti mando una mail per chiederti una cosa...

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  18. Mamma ci, tu invece come la pensi?
    Che scelta vorresti fare in futuro?
    (sono Alessia)

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  19. Questa è sempre una domanda molto attuale e che ha molteplici argomentazioni.
    Io non mi sono mai schierata ne da una parte ne dall'altra.
    Personalmente mi sono trovata a diventare mamma mentre avevo lasciato il mio lavoro già da un annetto quindi non ho dovuto fare grandi scelte.
    Però stimo tantissimo quelle donne/mamme che lavorano e hanno una famiglia. Per me sono delle super eroine.
    Una donna deve essere libera di scegliere e fare quello che si sente. Se la vita è una dobbiamo viverla al meglio senza avere rimpianti, quindi ben venga ogni decisione se nasce dal cuore o da un sogno sia lavorativo che non. :)

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  20. da qualche giorno questa domanda mi rifrullava in testa e proprio ieri ho scoperto una persona che è riuscita ad avere tutto: famiglia, carriera, figli e si è persino laureata (la seconda laurea... in giurisprudenza!) quando aveva due figli gemelli piccoli... http://it.wikipedia.org/wiki/Margaret_Thatcher ora non è che bisogna diventare come lei... ma dimostra che il modo di conciliare casa/famiglia/lavoro c'è.... e anche di conciliarlo alla grande.

    Penso che per ognuna la scelta sia personale e non giudicabile dagli altri. Ogni donna, come ogni persona, ha il diritto di scegliere cosa la rende veramente felice. Ed è questa felicità e realizzazione personale che deve trasmettere ai suoi bimbi.... e grazie a questa può mantenere quell'equilibrio e quella serenità che rendono una casa un luogo felice.

    Non bisogna rinunciare ai propri sogni in ambito professionale perché SI DEVE star dietro ai figli, SI DEVE far quello o quell'altro... bisogna cercare il proprio convincimento non il consenso altrui nelle cose... le scelte si fanno perché si reputano giuste. La castrazione non è una cosa giusta, e di sicuro non fa del bene. Se castriamo la nostra personalità castreremo qualcosa a livello psicologico nei nostri figli... io almeno la penso così.

    Personalmente penso che sia bello stare con i figli, goderseli, dargli tutto quello che abbiamo da dare... ma che prima di nutrire loro dobbiamo nutrire noi stesse a livello anche psicologico e che un lavoro ci possa aiutare in questo.


    Gloria

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Grazie, Mamma Cì