Non basta insegnargli a chiedere scusa

Dede è un maschio… ok… sta per compiere 3 anni e quindi è ancora nella fase dei terrible two.. non sempre per fortuna…

Nei giorni bui che ho passato qualche settimana fa era tutto dolce e carino.. neanche una bizza…

Ora che siamo tornati alla solita routine mi sembra che sia diventato più birbante.. a volte anche un pochino aggressivo.. e mi chiedo allora se è solo una fase, o se magari è colpa nostra, abbiamo sbagliato qualcosa? è forse troppo viziato? Non mi piace questa parola…

Ora vi spiego meglio…  perchè fare il genitore, lo dico sempre nei miei post, è un gran “casino”.. ed educare non è così semplice… sembra tanto difficile quando sono neonati e hanno una colica e non sai come farli smettere, ma quello in realtà non è niente… quando crescono i bambini TI SFIDANO!

Ecco, penso che Dede stia cercando di AFFERMARE SE STESSO, formare il suo carattere, vedere fino a che punto può arrivare, studiando il mondo che lo circonda e soprattutto le persone…

E’ un periodo che dice a tutti, a prescindere dalla situazione, “sei brutto e cattivo!”… al nonno (e poi magari dopo 10 minuti ci gioca insieme tranquillo), lo dice ai bimbi del nido, lo dice anche agli zii o alle cugine, o a chi incontra, persino a me e a papà a volte… anche senza motivo… se poi lo brontoliamo allora è la prima cosa che usa per rispondere… qui forse è anche un pò colpa nostra perchè in alcune occasioni in cui si comportava male, tipo aveva picchiato la cuginetta, gli abbiamo detto di non fare il bimbo cattivo perchè lui è bravo, e che i bimbi cattivi sono brutti.. mi sa che ho sbagliato… forse è per quello che dice così.. Quindi ora non glielo dico più ovviamente.. ma non pensavo avrebbe fatto questo effetto… forse è meglio studiare prima di educare un figlio, e prepararsi già le cose da dire o da fare… altrimenti rischi di sbagliare….

Altra cosa che fa è picchiare o spingere gli altri bambini… questo penso che l’abbia imparato al nido perchè mi hanno detto le tate che c’è un gruppettino di maschi che sono tremendi e si picchiano…(ma il prossimo anno che va alla materna cosa imparerà?) e così magari sta giocando tranquillo con le sue cuginette quando improvvisamente vuole un gioco che ha una bimba allora la spinge, o le dà un pizzicotto o chissà cos’altro… mi fa arrabbiare tantissimo quando lo vedo fare così! Non sempre per fortuna.. E loro si mettono a piangere disperate e mi dispiace… allora dico a Dede di chiederle scusa e darle un bacino, e a volte lo fa subito, altre dice di no e insisto, allora lo fa.. altre volte dopo 10 minuti le ripicchia e così per punizione lo porto via, a casa nostra e così lui si mette a piangere disperato perchè voleva restare a giocare con loro… ma ancora non ha capito che non le deve picchiare perchè poi il giorno seguente lo rifà.. eppure le adora, vorrebbe stare sempre con loro.. quindi non lo fa perchè non le può vedere, loro si vogliono un mondo di bene.. e per fortuna le cuginette lo perdonano sempre.. ma come faccio a fargli capire che non lo deve fare?? Come faccio a spiegargli che non si litiga per un giocattolo, o per un posto su una sedia o sulla macchinina?? Quando me ne accorgo prima di quello che sta per fare, riesco a dirgli di chiedere per favore e allora lui educatamente chiede se per favore gli danno quel gioco, ma se per caso la bimba non lo molla inizia la guerra ma almeno in qualche modo riesco a fermarla subito…. Ieri addirittura al parco giochi ha dato una “botta” con la mano a un bimbo grande il doppio di lui che avrà avuto 6 anni che stava sullo scivolo! (e menomale che si è messo a ridere il 6enne) Così l’abbiamo brontolato e lui ha provato a darci una manata e allora l’abbiamo portato a casa… non potevo certo farlo continuare a montare sullo scivolo come se niente fosse…

è un periodo che lui picchia anche noi a volte quando lo brontoliamo… dà le manate in faccia.. l’altro giorno me ne ha data una su un orecchio forte che mi ha lasciata senza parole… E io non sono violenta, non mi piace vedere quei genitori che picchiano i figli o li offendono pesantemente (e ce ne sono in giro, vi assicuro)…. mi è capitato di vedere 2 mamme dare una sberla in testa ai propri bambini e secondo me è bruttissimo da vedere, da fare, e può anche fare male sul serio! Oppure mi è capitato sentire un papà offendere in maniera brutta il proprio bambino..ma come si può???

Qualche volta mi è capitato di dargli uno sculaccione nel sedere, lo ammetto, ma ho sbagliato.. lo so.. ma ti sfidano questi esserini minuscoli, ti fanno perdere la pazienza.. e se sei in un momento che sei rilassato e riposato ce la fai a non arrabbiarti e restare calmo e spiegargli le cose, ma se ti prendono in quei momenti che non ne puoi più diventa difficile non arrabbiarsi.. e allora cosa fare?

Io scelgo sempre di metterlo “in punizione” in camera sua, o seduto sul divano… e allora lui urla e piange disperato, fa la sua scenetta per impietosirci.. Poi gli spiego sempre le cose, gli spiego cosa ha sbagliato e perchè mi sono arrabbiata.. che non si deve fare ecc ecc… gli dico di chiedere scusa e tante volte non vuole, continua a sfidare.. poi però cede… l’altro giorno quando mi ha dato una botta ed ero arrabbiatissima è venuto da solo a chiedermi scusa e a dirmi “dai mamma ti do un bacino..”  Però voglio che capisca che non basta chiedere scusa e dare un bacino.. perchè tanto poi lo rifà.. anche dopo 10 minuti.. voglio che capisca che non si deve usare la violenza per ottenere le cose… spero che sia davvero solo un periodo perchè  sta cercando di affermare se stesso… anche se so che crescendo diventerà sempre più difficile.. oppure capirà meglio le cose quando gliele spiegheremo????

Datemi qualche consiglio…

Ho fatto qualche ricerca su internet e ho trovato questi suggerimenti da qui:

“Sembrerebbe che la reazione aggressiva del bambino possa essere vista secondo due diverse ottiche.

· Da una parte può essere letta come un insieme di comportamenti reattivi a situazioni che il bambino vive come stressanti e frustranti. Un brutto voto a scuola, una sconfitta nel gioco, il rifiuto dei genitori di comprargli un giocattolo possono scatenare nel bambino una reazione di intensa aggressività.

· Dall’altra parte il comportamento aggressivo può essere considerato come un modo per affermare il proprio Se, la propria personalità e soprattutto come la modalità privilegiata di comunicare con l’ambiente circostante le proprie esigenze. L’intenso pianto del bambino piccolo, per esempio, che suscita l’accorrere della mamma ha dato i suoi frutti.  (……)

Che cosa fare con un bambino aggressivo Date voce al suo disappunto: se vostro figlio è arrabbiato, date voce alla sua rabbia: “So che sei arrabbiato”. Cercate cioè di fargli intuire che capite quello che prova.

· Suggeritegli dei modi di sfogarsi più accettabili: incoraggiatelo a rivolgersi a voi quando è arrabbiato ed ad esprimere a parole la sua rabbia.

· Proponetegli modi diversi per ottenere ciò che vuole: insegnategli a discutere, a saper aspettare il proprio turno nei giochi con i coetanei o a scambiarsi i giochi con gli altri bambini.

· Non utilizzate voi stessi maniere forti per educare i vostri figli: di fronte all’aggressività di vostro figlio evitate tutte le punizioni fisiche. Usate sistemi diversi, come il castigo per esempio.

· Lodatelo quando ha comportamenti non aggressivi: è importante che il bambino comprenda che la gestione dei problemi senza il ricorso ad atti aggressivi è per voi e per chi lo circonda meritoria di lodi.

· Cercate di capire cosa si nasconde dietro le esplosioni aggressive: sarà essenziale comprendere se vostro figlio stia agendo con i suoi comportamenti aggressivi la rabbia connessa alla tensione esistente all’interno dell’ambito familiare oppure se questi gli permettono di affermare il suo “sé” e le sue esigenze più profonde.

Affinché i figli imparino a non sperimentarla, è molto importante l’ atteggiamento che i genitori hanno nei confronti della violenza. (….)

Sculacciare un bambino che ha picchiato o morso un amichetto equivale a usare la violenza per fermare la violenza. Si dovrebbe, invece, insegnare al bambino a vivere insieme agli altri ed esprimere i sentimenti, risolvendo in modo pacifico i problemi. (…..)

Che fare?

• stabilite delle regole: appena vi accorgete che vostro figlio usa maniere aggressive nei confronti di altri bambini, ditegli subito: "smettila di picchiare, guarda che fai male al tuo amico".

• suggeritegli dei modi di sfogarsi accettabili: il vostro obiettivo è di far esprimere il bambino quando ha dei problemi, ma in modo calmo, sebbene deciso. Incoraggiatelo a rivolgersi a voi quando è arrabbiato e a esprimere a parole la sua rabbia, fino a quando non si sente meglio. Alcuni bambini invece si calmano solo se vengono allontanati dal posto dove c'è la situazione causa di tensione. Invitatelo dunque ad allontanarsi dalla scena, già anche all'età di 3-4 anni. Se siete voi a mandarlo via, in camera sua, non sorprendetevi di avere da parte sua reazioni tipo pugni o calci alla porta della sua stanza, oppure piagnistei. Sono reazioni comprensibili, perciò lasciategliele fare: se lo bloccate, potreste trovarvi di fronte a ben peggio. Finché il comportamento non diventa distruttivo, lasciate correre: insegnargli a controllare la rabbia è una risorsa che il bambino è utile che abbia.

• esprimete voi ad alta voce il suo disappunto: se vostro figlio è arrabbiato e non parla, siate voi a dire qualcosa in sua vece: "So che sei arrabbiato". Cercate di fargli intuire che capite quello che prova, per esempio: "so che vorresti picchiare tuo fratello, ma guarda che non si può fare del male agli altri, e poi la mamma ne soffrirebbe": fategli notare che la sua rabbia darebbe dispiacere soprattutto a voi.

• proponetegli dei modi civili per ottenere ciò che vuole: insegnategli a discutere, piuttosto che a prendere qualcosa senza dir nulla; insegnategli ad aspettare il proprio turno o a scambiarsi i giochi con gli altri bambini.

• non utilizzate voi stessi le maniere forti per educare vostro figlio: capirebbe subito che i rapporti tra le persone sono governati dalla legge del più forte; se è aggressivo, evitate tutte le punizioni fisiche, specialmente le botte. Potete usare altri sistemi, come il metterlo in castigo per insegnargli ciò che è giusto o sbagliato.

• lodatelo se ha dei comportamenti normali, non astiosi: mostratevi contenti se gioca con gli altri e li aiuta, se è gentile, se è generoso. Ricordategli che le persone sono contente di essere trattate con gentilezza e di non essere picchiate.

Un po' di prevenzione:

• abbiate innanzi tutto voi stessi un comportamento corretto in modo da essere un buon esempio

• invitatelo a smettere di giocare quando è ora del pasto ed è affamato o quando è troppo stanco. (…)”

Commenti

  1. Anche noi iniziamo ad avere questo problema e credo che la teoria sia molto più semplice della pratica!

    Secondo me le soluzioni che hai trovato sono tutte giuste, abbastanza difficili da mettere in pratica a volte, perchè poi non reagiscono come vorresti!

    anche noi abbiamo questa difficoltà nel riuscire a gestire certi momenti!

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    1. ci vuole tanta TANTA pazienza e calma... :) ma ce la faremo!
      Che poi Dede nel complesso è bravissimo.. quindi è normale che ogni tanto si scateni.. mica è un bambolotto no? ;)

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  2. stai facendo un bel lavoro, mamma Cì :) E' importante che tu lo sappia, così come è importante che Dede riesca a "categorizzare" i suoi sentimenti. Quello che ci hai descritto è la rabbia. Per cui, giustissimo chiedere se è arrabbiato e perché è arrabbiato. Ad esempio, quando vuole un gioco delle cugine e glielo toglie con un po' di prepotenza, gli chiedi: perché sei arrabbiato? Vorresti giocare tu?
    E lui quasi certamente si fermerà per risponderti.
    Io di solito uso la "tecnica del cuscino", o meglio, ogni volta che Giovanni si arrabbia in maniera pesante e comincia a picchiare lo blocco, gli faccio le domande, attendo le risposte e poi gli offro un cuscino da stringere forte, in modo da "sfogare" il momento. Adesso è lui che me lo chiede quando comincia ad essere più nervoso. E poi sì, il tempo, la pazienza e la fermezza fanno tutto il resto e pian piano gli episodi vanno scemando.

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    1. grazie dei consigli... delle volte provo a chiedergli come mai è arrabbiato e perchè si è comportato così, a volte risponde altre no, guarda da un'altra parte... che birbone! ;) quella del cuscino non ci avevo pensato.. ma anche a 3 anni??

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    2. giovanni fa tre anni a luglio e vedo che funziona, riesce a "buttare fuori" quello che ha dentro e poi si calma... Lo faccio con il primo cuscino che capita, non ne abbiamo uno specifico.

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  3. Cara non sai come ti capisco, io ho filippo che a luglio fa 2 anni e come detto da una nostra amica neuropsichiatra infantile lui sta passando una piccola adolescenza, dove è in conflitto tra la sua nuova indipendenza e le regole da noi imposte.
    Mi ha consigliato un libro, magari ti invio il titolo in pvt.
    un abbraccio

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    1. Ottavia servirebbe anche a me quel libro! Anche io ho un bimbo che fa 2 anni a settmber einvece ed è tremendo.... sa che alcune cose non si fanno, sa che mi arrabbio, le fa mi guarda e ride!! Spiega e rispiega, ho provato con le buone e con le cattive ed è inutile.... chissò quando sarà adolescente davvero!!!! E comunque a volte lo sculaccione te lo levano proprio di mano! Gloria

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    2. ho trovato una recensione di quel libro qui: http://www.equazioni.org/index.php/2010/03/08/gli-imperfetti-genitori/
      ho messo il link così quelle che lo vogliono leggere lo trovano...
      grazie Ottavia!

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  4. Anche io voglio il titolo del libro.il mio fa i due a fine agosto!!!!!!!!è tutta una lotta.

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  5. Io sono colpita dal commento delle tate del nido... come sarebbe ci sono i gruppetti che picchiano? Al nido ci deve essere una tata circa ogni 5/6 bambini, deve esserci un controllo costante.
    Io comunque ho perfezionato due tecniche: lo sguardo assassino, che combinato col conto fino a 10 in modo scandito e minacciosissimo(e poi in effetti FACCIO, ti tolgo il gioco, andiamo via dal parchetto) funziona abbastanza.
    Ora l'Infanta è grande e non c'è molto bisogno, ma col carattere che sta tirando fuori la piccola fra pochi mesi avrò bisogno di rispolverare le armi...

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  6. Ciao! Ho letto con piacere questo post perchè lavorando in un asilo con bimbi da 2a 5 anni capitano quotidianamente avvenimenti come questi.. Negli anni ho imparato ad apprezzare di più bambini che reagiscono come il tuo Dede che altri che al contrario restano completamente passivi a qualsiasi tipo di scontro..Con questo non dico che i bambini devono litigare o farsi male ci mancherebbe e spero non fraintendiate le mie parole! Le parole delle tue tate credo siano giustificate dal fatto che al nido come alla scuola materna, i bambini più "MONELLI" sono forse quelli più seguiti e controllati a vista (proprio per paura di una reazione eccessiva) quindi secondo me a volte altri bambini tranquilli cercano di tirare fuori il carattere o anche solo imitare gli altri per avere più attenzioni. Io non ho bambini ancora quindi posso solo immaginare la tensione tra mamma e bambino in casi come quelli descritti. Ma vedo diverse situazioni in asilo o mamma-bambino e credo che tante parole di psicologi a volte non servano neanche.. voglio vedere loro calmi e tranquilli sempre come le loro frasi da manuale.. certo è che tenersi aggiornati e lo scambio è importante. Ci tengo a precisare che le educatrici( parlo di me ora) amano questi bambini come se fossero loro.. due chiacchiere in più non fanno certo male.. Grazie per il post.. mi ha fatto riflettere e scusate se mi sono intrufolata.. Stella

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  7. Noi ci siamo! Presenti! Anche qui stessa storia.
    Le sto provando tutte e i rimedi che hai trovato me li avevano detti anche a me e funzionano! Non sempre, perchè dipende molto da quanto il bambino in quel momento è optato per darti retta ma sono ottime basi su cui lavorare. Fai benissimo come fai, te lo dico sempre. Hai un modo di educare che mi piace un sacco. Ho molto da imparare da te. Grazie per quello che condividi con il web, sei molto d'aiuto. :)

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  8. Non direi che mamma si dispiace se lui è arrabbiato, anche se è collegato nell'esempio al picchiare il fratello comunque passa che la rabbia è una sorta di emozione da reprimere. Ciò che è importante per grandi e piccini è che la rabbia si può e sarebbe sempre bene anzi sfogarla con gli oggetti ma non verso le persone.

    Quindi evviva il cuscino e idee simili, come anche gridare o cantare a squarcia gola, per capire la rabbia ci sono anche alcune fiabe che parlano di vulcani che scoppiano. Imparare a gestire le emozioni è un passo grande ma importante.

    Ci vuole poi immensa pazienza con questa prima fare di separazione individuazione in cui in effetti abbiamo a eh fare con piccoli adolescenti, anche per loro non è facile!

    Leggervi è di grande utilità!! Grazie

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Grazie, Mamma Cì